venerdì 5 settembre 2008

Podyourcast touch comunicate-Tourism about





Podyourcast è un progetto nella sua fase di lancio. La presentazione si terrà presso la villa Borbone il prossimo 20 settembre alla presenza di una fitta rete collaboratori su tutto il territorio nazionale.

Il global inversion è il concept sul quale ruota tutto il progetto e supportato dalla tecnologia che di certo ne costituisce l’elemento portante.Contenuti e notizie che provengono dal "basso" da territorio. Poddy sarà il contenitore presente nelle strutture alberghiere che installeranno la postazione, e illustrerà le ricchezze del territorio.
Non soltanto info su itinerari, guide e bellezze architettoniche ma anche imprenditoria e prodotti tipici locali. Notizie fruibili dalla postazione ma anche in mobilità.

Una piattaforma touch con una usabilità testatissima e multilingue.I contenuti saranno fruibili in giapponese,cinese e lingue orientali ma anche in russo, rumeno e norvegese oltre ovviamente al tedesco,francese ed inglese.

Il tutto nel rispetto della ecocompatibilità; si utilizzeranno pannelli fotovoltaici e teconologie con nessun impatto ambientale.

E pensare che qualche post addietro immaginavo touch screen come sorgenti di informazioni in hotel e nei luoghi di interesse turistico.E=mc2 ;)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

cosa c'entra la relazione fra energia e materia con il fatto di aver immaginato una cosa che possono aver pensato in tanti?
perché si deve inflazionare l'uso della scienza per dire cavolate, perchè deve prevalere la cultura dell'esperimento da buchi neri?...
cos'altro ci aspetta?

Michele Saracino ha detto...

Gentile Sig. Anonino,
mi perdonerai se non ti ho fornito
una risposta da subito ma ti leggo soltanto adesso,ti ringrazio.
Nel futuro cosa ci aspetta?
Certamente riflessione e poi l'agire.
Il fatto di aver pensato una cosa che hanno già pensato in tanti a mio avviso non significa nulla, è interessante magari capire e vedere un punto di vista, è tutto qui...!non trovi? le relazioni...

Anonimo ha detto...

Gentili anonimo e Michele Saracino, vi ringraziamo per i vostri importanti punti di vista. Ci dispiace soltanto che certe persone non riescano a comunicare in modo cristallino .Ci farebbe piacere comunicare con una persona e con un nome ed un cognome...ma forse è troppo chiedere questo. In ogni caso molti pensano a questo mondo...la differenza sta nel chi agisce e non in chi sta a pensare senza agire creandosi preconcetti...Albert Einsten diceva che è piu semplice dividere l'atomo che un preconcetto..eheheh... Ed ancora piu importante è comprendere che ci sono persone che giudicano senza sapere chi hanno di fronte...senza conoscere i veri obbiettivi...perchè i veri obbiettivi, purtroppo, possono essere compresi pienamente solo da poche persone...e quelle persone hanno un nome, un cognome ed una storia.
Le relazioni ed i punti di vista...E=mc2 - l'immaginazione è più importante del sapere...ma pochi purtroppo conoscono questa primaria relazione. Grazie anonimo del tuo punto di vista, grazie Michele del tuo reply...entrambi importanti, unici, insostituibili, proprio come ognuno di noi :=)

LB ha detto...

Arrivo qui da una conversazione in altra sede con Nicola Bandoni e da una ricerca di "Podyourcast" (grazie Nicola).

Vorrei tentare di contribuire a un aspetto di questa conversazione che mi sembra meriti un chiarimento (se possibile).

A immaginare cose siamo tutti bravi.
A tradurre in realtà ciò che immaginiamo non tutti siamo capaci, specialmente quando l'immaginazione ci fa anticipare realtà complesse, o difficili da creare e gestire.

L'incapacità a creare realtà complesse dipende (credo) dalla relazione tra energia e materia per un semplice fatto (che è anche un poco divulgato principio ben noto ai fisici):
quanto più sappiamo delle proprietà statiche della materia, tanto meno sappiamo delle sue proprietà dinamiche

Una realtà immaginata, o astratta, è energia allo stato puro (posso dirlo?).

Quali meccanismi e processi mettiamo in campo, solitamente, per concretizzare una "vision"? (uso un termine in voga per chi vuol fare impresa).

Il Business Plan è il primo che mi viene in mente.

Cosa fa un Business Plan, se non anticipare le proprietà statiche (materiali) di un'idea da tradurre in realtà, a (totale, se non sbaglio) scapito delle sue proprietà dimaniche?

Come si fa a introdurre in un Business Plan una più equa ripartizione tra aspetti dinamici (energetici) e statici (materiali) della realizzazione di una vision?

Personalmente me lo chiedo da tanto tempo che .. son quasi pronto a lasciare ai posteri l'ardua sentenza :-)

Come ultimo tentativo di avere un ruolo nella ricerca di una risposta, sto sperimentando l'idea di un AIRBAG, inteso come acronimo di un processo (da esplicitare in seguito) .. se la conversazione decolla.

Grazie per l'ospitalità,

Luigi Bertuzzi

Michele Saracino ha detto...

Gentile Luigi,
ti ringrazio anticipatamente per la considerazione.
Capisco di certo che
un BP è la cocretizzazione di una "vision" che è confutata ma confermata.
Nella realizzazione del Bp l'entusiasmo la convinzione la costanza il sacrificio sono ingredienti del risultato.
Credo al contempo che una soluzione effiacace è certamente la più facile, semplice e veloce.
Sul fatto che sul web ci si può far male sono della stessa idea se si perde il contatto con la realtà.
Il web non è nulla di astratto è un'altra forma della realtà.

2.0,blogosfera, memesfere, tutti concetti che vanno spiegati per non apparire chissà che visionari.

Allora scrivo anche per questo:cercare una mediazione lunguistica con una quella parte del Turismo che rappresenta molti operatori del settore.